Trebbiano d’Abruzzo

Confessate: quanti di voi, di fronte ad una (si spera) ben fatta carta dei vini, vira su un Trebbiano come prima scelta?

La parola Trebbiano identifica una tra le più grandi famiglie di vitigni, tra le più diversificate tra quelle conosciute, tale a volte da raccogliere varietà senza neanche troppe affinità tra loro.

Alcuni grappoli di Trebbiano d’Abruzzo – fonte: vivaipavia.it

Già Plinio Il Vecchio cita un vinum trebulanum, ossia un vino di paese, casareccio, prodotto in agro Trebulanis, ossia nei dintorni di Capua, ma molteplici sono state le citazioni o interpretazioni del nome che nel corso dei secoli lo hanno localizzato in svariate zone.

Oltre a vantare parentele con più noti vitigni esteri, come l’Ugni Blanc o St.Emilion dove è utilizzato per la produzione di Cognac, in questa grande famiglia troviamo oggi in Italia molte varietà, tra cui il Toscano, lo Spoletino, il Modenese ed il Trebbiano Abruzzese, tutti accomunati da una lontana e comune radice (si pensi che il Trebbiano Abruzzese è molto simile al Biancame, biotipo del Trebbiano Toscano).

L’Abruzzo vanta una DOC specifica Trebbiano D’Abruzzo la cui formulazione del disciplinare ha purtroppo contribuito ad accrescere le incertezze nella composizione, visto che si parla di un minimo dell’85% di Trebbiano Abruzzese,Bombino bianco o di Trebbiano Toscano; se consideriamo che più studi nel corso degli anni hanno confermato un legame ampelografico tra Bombino, Passerina e del Pagadebit ,intuiamo bene come il “puro” Trebbiano d’Abruzzo è limitato probabilmente a non più di un 20% della produzione totale.

Vitigno dalle alte rese, quando lavorato con sapienza ed attenzione in vigna,riesce a regalare prodotti di eccellente qualità,così come ancora fanno alcuni storici produttori della Provincia Pescarese e Teramana e come stanno provando a fare nuove generazioni di vignaioli.

Il vino che ne deriva è tendenzialmente neutro, di buona acidità e bassa gradazione alcolica, in grado di regalare bottiglie capaci di sopportare con leggiadria i segni del tempo e regalare veri e propri viaggi nel passato;in grado di accompagnare piatti più freschi così come di una certa complessità.
E allora,quale sarà la vostra prossima scelta dalla carta dei vini?