A cura del Sommelier FISAR Teramo, Amedeo Di Gianfrancesco

Il Natale è da sempre un’occasione in cui sulle nostre tavole portiamo quel qualcosa in più, vino e cibo che nel nostro immaginario riserviamo per le occasioni speciali.
Ostriche e Champagne sicuramente fanno parte di questo ideale, simbolo di lusso e ricchezza, ma siamo sicuri che il matrimonio tra le due eccellenze enogastronomiche francesi sia davvero perfetto?
Piacere di testa o di palato?
Quando si parla di abbinamento tra vino e Cibo si cerca la fusione armonica di questi due elementi per creare nuove sensazioni di grandissima qualità e piacere per il nostro palato.
Le nostre protagoniste, le ostriche, hanno una spiccata salinità ed una consistenza nota a tutti, caratteristiche che il più delle volte mal si intonano con le raffinate bollicine d’oltralpe che potrebbero contrastare con il gusto di mare e lo zinco di cui il mollusco è ricco. Allora come possiamo abbinarle?
In Francia, il maggiore produttore di ostriche al mondo, l’abbinamento più tradizionale è quello con il “Muscadet”, vino prodotto nell’omonimo distretto della Valle della Loira, fresco e fruttato e non particolarmente di corpo, con una bella nota salina che richiama il gusto dell’ostrica stessa. Oppure uno Chablis, vino minerale e fresco con complesse note agrumate, prodotto in Borgogna da uve chardonnay.
Se volessimo restare su vini provenienti dalla nostra ricca Italia, ottimi prodotti potrebbero accompagnare egregiamente il pregiato mollusco, la ricetta è sempre la stessa, un vino bianco secco, con una spiccata acidità che non sovrasti il gusto del nostro boccone. Ottimi esempi potrebbero essere il Verdicchio dei Castelli di Jesi, fresco ed equilibrato, un Cortese di Gavi dal Piemonte con il suo gusto fresco ed armonico oppure i vini provenienti dalla valle dell’Isarco, come un Riesling minerale ed agrumato o un Gruner Veltliner dal sorso fresco e speziato con una viva acidità.
Se poi il nettare di bacco non fa per voi, un abbinamento tipico e con origini molto lontane è quello con una la birra Stout, da provare se capitate in Irlanda. Insomma, ad ognuno il suo Natale.