Ogni anno, tutti i birrifici del mondo producono per le festività natalizie una birra particolare.
L’origine di questa tipologia, non un vero e proprio stile birraio, affonda nei tempi e si è evoluta, nel corso dei secoli, insieme alla bevanda stessa, acquistando nomi e convenzioni diverse in base alla cultura di riferimento.
Il Belgio è considerato la patria delle birre di Natale poiché esiste una lunga e ininterrotta tradizione in merito e perché le Kerstbier, come si chiamano, da loro prodotte hanno fatto da modello per tante successive evoluzioni della tipologia.
Una birra per i dolci
La caratteristica comune è l’elevata gradazione alcolica, ideale nella stagione fredda e la notevole speziatura per poterla abbinare ai dolci tipici delle festività.
I birrai belgi sono considerati maestri nell’uso delle spezie, che infatti troviamo impiegate con generosità in tante birre natalizie locali. Quelle più utilizzate sono zenzero, cannella, noce moscata e vaniglia.
Il Natale gioca sicuramente un ruolo importante a livello commerciale per la diffusione di questi prodotti, ma alla base della loro esistenza troviamo motivi produttivi e culturali ben precisi.
La regina delle Kerstbier
La mitica Stille Nacht del birrificio belga De Dolle, ad Essen è, probabilmente, la Kerstbier per eccellenza, una birra straordinaria che per molti appassionati incarna l’essenza stessa del Natale.
La sua storia comincia all’inizio degli anni ’80 ed è carica di aneddoti che talvolta travalicano il confine con la leggenda. Nacque, infatti, per un errore nell’impiego del lievito di fermentazione.
È una birra opulenta, potente e pericolosa, con un profilo aromatico che ricorda immediatamente il Natale grazie a note di canditi, agrumi, miele, crosta di pane, spezie e zenzero. È una birra ambrata, ad alta fermentazione com una gradazione alcolica di 12°.
Si ringrazia Dante Palombi per il contributo