“Forte e gentile”, recita da sempre così l’adagio che racconta l’Abruzzo ed i suoi abitanti e che si adatta a raccontare le virtù del vitigno principe della regione, il Montepulciano d’Abruzzo.
Si narra che verso la metà del 500 il bottigliere di Papa Paolo III, dovendo riferirsi al vino rosso tipico del centro Italia – allora considerato un’unica tipologia – prese il nome della città Toscana per indicare il vitigno, creando così l’equivoco che per lungo tempo ha animato le discussioni tra Toscani ed Abruzzesi.
Dal 1968, comunque, il Montepulciano è segnalato a norma di legge come vitigno autoctono abruzzese (probabilmente originario della conca peligna e Torre Dé Passeri), mettendo fine alla querelle secolare.
Accenni storici

Per troppo tempo considerato come un vitigno di secondo piano ed abusato come “arma da taglio” di altri vini per conferirne corpo e struttura, con l’istituzione nel 2003 della DOCG Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane, il Montepulciano d’Abruzzo ha trovato sempre più una sua identità e collocazione specifica e molte aziende ne hanno fatto un vero e proprio vanto nella propria produzione.
Il vitigno
Vitigno di non facili abbinamenti enogastronomici a causa delle proprie caratteristiche, si distingue comunque per la sua ecletticità: ne esistono infatti eccellenti produzioni direttamente affacciate sulla costa adriatica, esposte al caldo clima estivo delle colline teramane ed alla fresca brezza marina serale, capaci di produrre vini di corpo e struttura importanti in grado di affinare in botti e barrique per lunghe stagioni ed accompagnare importanti piatti di carne.
Ma ne esistono altrettante interessanti versioni prodotte anche a più di 700 metri di altitudine, ad esempio incastonate tra le montagne della zona Peligna, in grado di conferire ai vini prodotti con questo vitigno caratteri di eleganza ed armoniosità non comuni, grazie proprio alle importanti escursioni termiche della zona.
Quindi, perché non abbinare un giovane Montepulciano d’Abruzzo DOC anche con dei tortellini al ragù di carne?
E voi, che abbinamenti proponete?
Ah, a proposito, il vitigno del Nobile di Montepulciano è il Sangiovese 😉