A cura di Cristina Bozzelli, sommelier FISAR Teramo
“Il dolce è attesa, mangiare per il piacere dello spirito.
Non ci si deve saziare di dolci” scrive Iginio Massari, il re della pasticceria italiana.
Nel periodo natalizio da padrone lo fanno i panettoni e i pandori, ma la tradizione italiana è ricchissima di dolci natalizi. Complici le tante feste e cene, ecco che sulla tavola a fine pasto spuntano vassoi di dolcetti ripieni, torte lievitate e biscottini decorati. Se il biscotto più conosciuto è il pan di zenzero decorato con pasta di zucchero, nella versione abruzzese diventano i pepatelli. Si passa dalla gubana friuliana al certosino emiliano, dalle cartellate pugliesi al pan’e saba sardo.
E cosa ci abbiniamo? I cibi dolci, per meglio esaltarne il gusto vanno sempre abbinati ad un vino o spumante dolce e con un abbinamento regionale andiamo quasi sempre sul sicuro.
Via libera quindi ad Moscato di Pantelleria Doc con la pasticceria secca, al classico Panforte toscano con un Vin Santo del Chianti, con un Recioto di Soave possiamo abbinare le crostate di uva o prugne perfino un castagnaccio.
Mentre per tutta quella serie di dolcetti fritti un Asti Spumante Doc, la cui effervescenza aiuta a sgrassare il palato dall’untuosità del fritto, risulta la scelta ottimale. E quando in tavola arriverà un bel vassoio di frutta? Lì l’unica regola prevede l’acqua!